LA MINIATURA... CHE PASSIONE!!! di Cinzia Defendi.


In proposito ... vale la pena spendere qualche parola sul termine "MINIATURA"!!!

MINIATURA: La parola miniatura deriva dal latino minium, nome dato a un pigmento colore rosso-arancione, che si usava appunto per ornare le iniziali dei manoscritti o per indicare un'immagine realizzata per decorare antichi manoscritti; nel periodo medievale viene detta anche "alluminatura", arte di illustrare e decorare graficamente i manoscritti, o "illuminatura" (in inglese e francese si usano infatti rispettivamente illumination e enluminure): si suppone che derivi dai colori luminosi e vibranti che risaltano sulla pagina scritta, ma non è certo, infatti si dice anche che "alluminatura" rimandi invece all'allume, chiamato nel Medioevo lume, che veniva mescolato ai coloranti come legante per ottenere lacche.

Si chiama "miniatura" qualsiasi dipinto di piccolo formato eseguito con minuzia di particolari.

Usata dagli Egizi (tecnica a colori ad acqua su fogli di papiro) accanto ai geroglifici nel Libro dei Morti e nei papiri magici, erotici e satirici.
Il mondo greco-romano (acquerello su pergamena) illustrò fin dal sec. II a.C. opere di letteratura e trattati scientifici, oltre ai manuali di disegni ornamentali e, dalla fine del sec. IV d.C., i testi biblici ed evangelici.
A Bisanzio...poi in Oriente...in Europa...(vedi storia della Miniatura)...
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Ciò che più interessa qui è la MINIATURA-RITRATTO.Dal 1460 con l'avvento dei libri stampati i miniatori di professione dovettero rivolgere le proprie attenzioni anche ad un nuovo tipo di produzione privata per oggetti da preghiera o semplicemnete di lusso. Tale tipo di miniatura generalmente consiste in medaglioncini di forma ovale o rettangolare posti sotto vetro, spesso preziosamente incorniciati al modo dei monili per essere appesi al collo. Potevano essere anche incastonati per abbellire scatole, tabacchiere o altri oggetti personali.
Così si sviluppò il genere della miniatura-ritratto, che venne eseguita dapprima a olio su lastre di rame o altro metallo, specialmente di rame ma anche argento e stagno.
Quasi tutti i maggiori pittori manieristi si dedicarono anche a tale genere, iniziando in Francia da Jean Clouet e da Lucas Horenbout, entrambi maestri dotati di tecnica sopraffina e capaci di rendere al meglio la psicologia del soggetto. Clouet si adoperò inoltre nel diffondere la tecnica degli smalti di Limoges che si andava perfezionando applicandola alla miniatura. Horenbout invece si sforzò di diffondere la miniatura ai livelli più alti della società inglese dipingendo addirittura la famiglia di Enrico VIII e qualche volta ricopiando i ritratti dagli appartamenti reali. Insegnò inoltre la tecnica della miniatura al pittore di corte Hans Holbein il quale a sua volte diede il via alla diffusione del genere nei territori tedeschi;
in Inghilterra, in Germania e nei Paesi Bassi profonda fu l'influenza della ritrattistica di Hans Holbein, di Lucas Cranach e poi di Antonie van Dyck.
In Italia invece le prime miniature si fanno risalire all'opera del Bronzino degli anni '40 del Cinquecento, ma anche al Parmigianino, il Barocci, Tintoretto e Carracci furono attribuite diverse miniature.
La massima fortuna della miniatura-ritratto, generalmente ad acquerello su avorio; tale novità deriva dalla sperimentata tecnica di pittura utilizzata sui coperchi dipinti delle tabacchiere molto diffuse a Venezia. La conseguenza immediata fu la riduzione della superficie pittorica dovuta non solo alla maggiore difficoltà di utilizzare l'acquerello sul nuovo medium, ma anche al crescente fascino per l'uso di dei ritratti a smalto generalmente più piccoli. Fu Rosalba Carriera la prima ad introdurre la miniatura su avorio nei piccoli ritratti trasportando realizzando la stessa vitalità ariosa e pittorica dei suoi personaggi su scala ridotta. Sebbene molto influente presso la corte di Luigi XV fu il trionfo del Rococò nel solco di Fragonard, Boucher e Watteau. L'uso del paesaggio in miniatura su oggettini di PORCELLANA si ebbe però per tutto il Settecento e nel periodo neoclassico (Giovanni Battista Lampi, Jean-Honoré Fragonard, Elisabet Vigée-Le Brun, J.-B. Huet, R. Cosway, H.F. Füger).

Anche durante il romanticismo rimase viva la moda del RITRATTO IN MINIATURA
(in Francia Jean-Baptiste Isabey e Lizinka-Aimée-Zoe de Mirbel; in Belgio la scuola di Bruxelles; in Inghilterra E. Miles; in Italia Pietro Bagatti Valsecchi).
La miniatura diventatò un consolidato passatempo e fino al 1760-70 la maggior parte dei miniaturisti non aveva alcun tipo di preparazione professionale. La tecnica era così diffusa nella società da rappresentare un'entrata sicura per i giovani artisti i quali si facevano conoscere presso gli aristocratici anche grazie ai ritratti su commissione dei loro cari, ma il diffondersi della fotografia dopo la metà dell'Ottocento ne soppiantò definitivamente l'uso.
E' fondamentale sottolineare che fu piuttosto il mutamento della società da aristocratica (di cui la miniatura era espressione) a borghese (affascinata dalla fotografia) a far tramontare definitivamente la miniatura.

Il ‘miniare’, creduto fatto storico esaurito dopo l’invenzione della stampa e dell’incisione,della fotografia, è comunque presente ai nostri giorni quasi come una "necessità" dell'artista contemporaneo.
Oggi siamo più consapevoli del "macrocosmo" in cui siamo inseriti, ma conosciamo anche di più il nostro "microcosmo" (e di entrambi non possediamo tutta la conoscenza) e quindi essendo nel "mezzo" possiamo avere diverse prospettive ... o "dal nostro piccolo" e allora creiamo opere grandi e grandissime come per dire che siamo protesi verso l'Infinito .... oppure come artisti creiamo opere in miniatura ( basti pensare al modellismo in scala, alle riproduzioni di ambienti in miniatura,...ecc.).

Ci siamo attorniati di figure in miniatura! Basta guardarci attorno: dalla figura di un piccolo paesaggio sulla bottiglia di acqua da tavola, ai vari loghi creati per distinguerci, ecc. ... perfino alle "MINIATURE" che compaiono anche qui su Blogger, le piccole immmagini accanto ai nostri Post elencati ...il tutto per "avere tutto più sotto controllo" .... ed anche per avere quella parvenza di poter dominare meglio
ciò che ci circonda ...

E oggi ci sono gli appassionati della Miniatura, che di questa fanno un'ARTE lavorando con passione.
L'Artista miniaturista contemporaneo è quasi come se volesse magnificare la grandiosità del Macrocosmo contemplandola in uno spazio piccolissimo, riproducendola nei dettagli.

E io mi pongo fra questi appassionati; con meticolosità e precisione ritraggo su supporto di porcellana persone o animali usando fotografie per meglio catturarne i dettagli nei minimi particolari.

FARFALLA NERA DIPINTA SU BORSA GRIGIA DI CINZIA DEFENDI.



Questa borsa moderna color grigio con textura di finta pelle di coccodrillo è stata dipinta a mano con colore nero indelebile e lavabile, con motivo farfalla.

La farfalla dipinta rende questa borsa esclusiva, modernissima ed attuale, da abbinare a diversi look.Informale quanto basta, ma elegante all’occorrenza.

Semplice e funzionale, si adatta a diversi outfit, sia che indossiate una gonna oppure un comodo paio di jeans o dei pantaloni classici. Una bag adatta a diversi usi.

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La farfalla è un animale simbolico per eccellenza, lo è sempre stato sin dai tempi più remoti. Le sue armoniose, molteplici e suggestive forme suggeriscono la bellezza. In Oriente simboleggia l’inconsistenza e la fragilità della felicità .

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PER ALTRE INFORMAZIONI:
BORSE DIPINTE A MANO DI CINZIA DEFENDI

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FARFALLA DIPINTA A MANO SU BORSA BORDEAUX.



Questa farfalla è stata dipinta in argento e nero.
Tutte queste borse sono personalizzate e hanno il pregio di essere diverse una dall' altra.
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Una credenza popolare greco-romana considera la farfalla simbolo dell'anima che esce dal corpo.

Presso gli aztechi, si tratta dell'anima dei guerrieri caduti in battaglia ma anche un simbolo del fuoco e del sole.

Nei racconti irlandesi del ciclo mitologico, la dea sposa del dio Mider era stata trasformata in una pozza d'acqua dalla prima moglie del dio, gelosa di lei.

Dalla Pozza usci un bruco che si trasformò in una magnifica farfalla che gli dei protessero poiche aveva poteri miracolosi.

Il simbolismo è quello dell'anima liberata dall'involucro della materia.

Se nell'Occidente la farfalla è considerata sinonimo di leggerezza che sta per incostanza, fatuità, per la sua grazia in Giappone è l'emblema della donna e della Vergine, a causa farfalle raffigurano la felicità coniugale.

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BORSA MARRONE CON FARFALLA DIPINTA A MANO DA CINZIA DEFENDI.



Una farfalla oro e bronzo dipinta a mano da Cinzia Defendi con colori speciali su una borsa marrone tutta da scoprire.
Informale quanto basta, ma elegante all’occorrenza.

Quello che risalta immediatamente di questa borsa è la capienza. Una borsa da portare tutto il giorno, grazie allo stile attraente e la misura large.

La farfalla dipinta in oro-bronzo darà un tocco di colore e brio quando si porterà la borsa durante le giornate uggiose, e invece quando c’è una bella giornata vorrà dire che avrete una marcia in più al vostro look con questa farfalla che sembra voler spiccare il volo. Semplice e funzionale, si adatta a diversi outfit, sia che indossiate una gonna oppure un comodo paio di jeans o dei pantaloni classici.
Una bag adatta a diversi usi.

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La farfalla rappresenta l’equilibrio, la trasformazione o metamorfosi, i progetti di successo, la grazia e la capacità di accettare i cambiamenti; richiama al processo di trasformazione alchemica a cui è sottoposto ciascuno di noi, anche suo malgrado, durante la vita. Ma è anche la rappresentazione della libertà a cui ogni uomo aspira. Una libertà che può essere conquistata solo a patto di sapersi sciogliere dai lacci delle convinzioni fasulle, dei conformismi e dei dogmi di qualunque natura ,imposti dalla società e dalla cultura di ogni tempo.
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PER ALTRE INFORMAZIONI:
BORSE DIPINTE A MANO DI CINZIA DEFENDI

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GALLERIA VIRTUALE OPERE DI CINZIA DEFENDI:

GALLERIA VIRTUALE: OPERE DI CINZIA DEFENDI (per vedere a tutto schermo clicca nel rettangolino, in basso a destra!)
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